Tu che sei in ginocchio dinanzi a me e dinanzi alla Luce del mondo che combatte il male, pronuncia il giuramento che hai inciso nel tuo cuore, nella tua mente e nella tua anima durante il tuo lungo addestramento, oppure varca la porta che ti ha condotto qui e non fare più ritorno. Perché il mondo non ha bisogno di pavidi e dubbiosi, ma di paladini erranti che portino la salvezza e la Luce della speranza nelle caverne buie degli animi soli e dispersi.
Tu che abiti al riparo del Giustissimo
e dimori nella luce del fulmine
dì al tuo Dio:
“Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido”.
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla parola che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne
sotto le sue ali troverai rifugio.
La tua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno,
la morte che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma nulla ti potrà colpire.
Solo che tu guardi, con i tuoi occhi
vedrai il castigo degli empi.
Poiché tuo rifugio è il Signore del Fulmine
e hai fatto del suo verbo la tua dimora,
non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede.
Camminerai su aspidi e vipere,
schiaccerai leoni e draghi.
E lui ti dirà:
“Lo salverò, perché a me si è affidato;
lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e gli darò risposta;
presso di lui sarò nella sventura,
lo salverò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli mostrerò la mia salvezza.
Affinché sia la bandiera della salvezza per tutto il mondo.